14 Marzo 2023
COLDIRETTI E FILIERA ITALIA, MISSIONE IN EGITTO

La Coldiretti continua a fare la Coldiretti. Lo fa con la battaglia durissima ingaggiata contro i prodotti sintetici (e i poteri forti) e lo fa mettendo in campo progetti concreti per sostenere i “suoi” agricoltori.

L’ennesima conferma di questo modo di lavorare con una visione ampia è arrivata dalla recente missione in Egitto. Dove Coldiretti insieme con Filiera Italia non è andata per le solite passerelle, ma per presentare iniziative cantierabili definite con i partner locali con la regia del Governo italiano e di quello egiziano. Il segretario generale Vincenzo Gesmundo e il consigliere delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, infatti, hanno fatto parte della missione in Egitto guidata dal ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani.

Coldiretti e Filiera Italia sono andati in Egitto certamente con l’idea di incrementare gli scambi commerciali e l’obiettivo di fornire macchinari e materie prime, contribuendo anche alla realizzazione di strutture per conservare i prodotti. Dall’Egitto si acquisteranno i fertilizzanti che consentiranno di coprire il “buco” provocato dalla guerra in Ucraina.

L’intesa scaturisce anche da una visione innovativa di affrontare i rapporti con i paesi terzi, che è alla base del successo e della reputazione di Coldiretti. Fondata su un principio inderogabile: la difesa del cibo sano, di qualità e che garantisce lavoro e redditi dignitosi. In Italia come nel mondo. Perché oggi il cibo è il nuovo petrolio.

Da mesi la Coldiretti sta peraltro affrontando la delicata questione dell’Africa, dove non si riesce a trovare una soluzione alla grave insicurezza alimentare aggravata dalla guerra in Ucraina, fornitore di preziose derrate alimentari. Ma si tratta anche di un’area che, come hanno più volte ripetuto i vertici della Coldiretti, può esprimere grandi potenzialità. E l’Italia è sicuramente il Paese che per la sua posizione nel centro del Mediterraneo può svolgere un ruolo strategico.

L’agroalimentare è un settore chiave e la Coldiretti ha ribadito come nei Paesi africani bisogna andare in un’ottica diversa rispetto a quella che hanno seguito le nazioni che avevano come solo obiettivo l’occupazione dei territori. L’Africa è un grande mercato, ma è anche un continente dove si può sviluppare una nuova agricoltura che possa garantire redditi giusti. E consentire così ai giovani di rimanere nelle loro città e campagne senza essere costretti a fuggire e affrontare viaggi disperati.

Ma l’azione non si ferma in Egitto. E’ questa la prima tappa di un processo di internazionalizzazione che ha portato, per esempio, ad avviare un rapporto con Israele centrato sull’innovazione. E che prelude a nuove sfide su agroalimentare, agroenergie e hi tech. Senza dimentica la mission numero 1: difendere il cibo dagli attacchi che arrivano da più fronti, presidiando in primis Bruxelles dove Coldiretti ha rafforzato la sua presenza, ma con uno sguardo a 360 gradi, fino ai “santuari” dove si costruiscono i nuovi (e preoccupanti) business dell’agroalimentare. Questa dunque è la Coldiretti che fa la Coldiretti. Che mantiene la barra dritta e non cede ad ammalianti sirene.​

SONDAGGIO

Come scegli il cibo, quali sono le motivazioni alla base delle tue scelte alimentari?

TERRAINNOVA

 

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