3 Dicembre 2025
ACQUA: PIOGGIA DI FATTURE A CONGUAGLIO VECCHIE DI 3 ANNI DAI CONSORZI DI BONIFICA; È ILLEGITTIMO

Richiesto un intervento urgente alla Regione Puglia per sgravare il mondo agricolo dal costo divenuto ormai esorbitante dell’acqua

Fatture a conguaglio che piombano sulle aziende agricole con aumenti fuori scala, richieste di pagamenti vecchi di tre anni e una gestione dei Consorzi di Bonifica che scarica sui produttori il peso di ritardi, inefficienze e costi mai comunicati, l’ennesima bordata contro un settore già in affanno. Coldiretti Puglia denuncia senza mezzi termini la “totale illegittimità” di queste pretese e avverte che non starà a guardare, preannunciando che se Stornara e Tara e Terre d’Apulia non faranno immediatamente marcia indietro, si aprirà una stagione di protesta durissima. Per l’organizzazione agricola, la misura è colma, perché così si mette in ginocchio l’agricoltura pugliese mentre l’acqua, bene essenziale e già costosissimo, finisce per coprire le falle di gestioni che non funzionano.

Coldiretti Puglia interviene con forza sulla pioggia di fatture a conguaglio che stanno arrivando agli agricoltori da parte del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara e, parallelamente, dal Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia. Si tratta di richieste con importi pesanti, riferite addirittura a consumi di tre anni fa e giustificate dagli aumenti contenuti nelle Deliberazioni Commissariali del dicembre 2022, basate su presunti rialzi dei costi energetici e su una minore compartecipazione regionale, ma rese note solo ora.

Per alcune utenze, come quelle zootecniche, il costo dell’acqua passa da 2 euro/mc a 3,70 euro/mc, un'impennata che gli agricoltori si vedono addebitare oggi, a distanza di anni, senza alcun preavviso. Una richiesta che Coldiretti Puglia definisce illegittima, perché riferita a periodi antecedenti alla pubblicazione delle delibere, e comunque ingiustificabile per il ritardo con cui le fatture vengono recapitate.

“La verità è che queste fatture a conguaglio rappresentano un colpo basso per imprese agricole che già oggi faticano a sostenere i costi ordinari,” evidenzia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, che ribadisce come “non sia accettabile far ricadere inefficienze e lentezze gestionali sulla parte più fragile della filiera, quella che produce cibo, valore e lavoro. Se i Consorzi non ritireranno queste richieste e non apriranno immediatamente un confronto serio, siamo pronti a mettere in campo ogni forma di mobilitazione.”

Le segnalazioni raccolte in queste ore confermano una situazione che sfiora l’assurdo, comunicazioni tardive, calcoli opachi e richieste che arrivano senza il minimo coordinamento con le reali condizioni economiche delle aziende agricole. Come sottolinea Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, “chiedere ai produttori di pagare oggi conguagli relativi a tre anni fa è una forzatura amministrativa priva di fondamento. Abbiamo già avviato le verifiche legali e siamo pronti a tutelare i nostri associati in ogni sede, mentre chiediamo alla Regione un intervento rapido che metta fine a questo caos e affronti finalmente il nodo del costo, ormai insostenibile, dell’acqua.”

È evidente che questa gestione disallineata dalla realtà non può essere scaricata su un settore già provato e strategico per l’economia regionale. Coldiretti Puglia informa che, nel riservarsi ogni iniziativa anche sul piano giudiziario, renderà pubblica ogni evoluzione della vicenda. Se non verranno assunte misure immediate, c’è il rischio concreto che questa situazione si trasformi in un problema economico e sociale di larga portata.

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