Ai Mercati contadini di Campagna Amica un fiore tricolore per sconfiggere la paura
Al tempo del coronavirus si celebra la Festa della Donna con i tradizionali mazzetti di mimosa e i menù salutistici con un tocco afrodisiaco, impreziositi da fiori eduli e cialde di frutta disidrata. E’ quanto emerge da una rilevazione di Coldiretti Puglia nei Mercati di Campagna Amica di Lecce e negli agriturismi di Terranostra, in occasione delle celebrazioni dell’8 marzo, festa internazionale della donna.
Sono andate a ruba le mimose nei mercati contadini, oltre a lilium e iris, mentre negli agriturismi i cuochi contadini si stanno cimentando in menù in rosa, salutistici e leggermente afrodisiaci, con il tartufo salentino, i gamberi di Gallipoli e i pomodori invernali, zuppe della salute a base di legumi e verdure impreziositi dai fiori eduli, e rivisitazioni della tradizionale torta mimosa, con cialde di mela disidratata e pandispagna, preparato seguendo le ricette della nonna.
“Un fiore tricolore sconfigge la paura – dice Floriana Fanizza, leader di Coldiretti Donne Impresa Puglia - è il simbolo della resilienza e della nostra voglia di non farci sopraffare dalla paura. Non abbiamo rinunciato a festeggiare la Festa della Donna in Puglia, perché è importante stringerci tutte, in un abbraccio simbolico e virtuale, per affrontare insieme il momento di criticità che impone sobrietà e senso di responsabilità, ma anche tanta voglia di reagire”.
Gli orientamenti di acquisto confermano la forza celebrativa di una giornata che risale al 1908 quando un gruppo di operaie decise di scioperare per vedere riconosciuti i loro diritti, mentre è dal 1946 – spiega la Coldiretti – che in Italia le mimose sono state scelte come il simbolo dell’8 marzo grazie anche alla loro capacità di fiorire in anticipo rispetto alla primavera astronomica.
Con la scusa del Coronavirus le esportazioni di fiori italiani vengono ingiustamente bloccate alle frontiere – denuncia Coldiretti - con motivazioni pretestuose e grave danno per le imprese tricolori, peraltro proprio nella settimana della festa della Donna, tradizionale periodo di incremento degli acquisti, mentre si moltiplicano i casi di carichi di prodotti florovivaistici fermati alle dogane dei Paesi vicini, Francia in primis, e messi in quarantena senza alcuna motivazione plausibile. Il coronavirus – ricorda Coldiretti – non si trasmette, infatti, con le piante e non c’è dunque alcun rischio nella loro immissione sul mercato.
Il blocco mette peraltro a rischio gli stessi fiori. Trattandosi di merce molto deperibile, bastano pochi giorni di stop perché l’intero carico finisca per dover essere gettato. Altrettanto ingiustificate sono le disdette – continua Coldiretti - giunte in queste settimane da diversi importatori esteri, anch’essa con la scusa del Coronavirus. A rischio c’è il futuro di un settore chiave del Made in Italy agroalimentare – ricorda la Coldiretti, con il valore della produzione italiana di fiori e piante stimato in 2,57 miliardi di euro, in crescita (+1%) per il secondo anno consecutivo, mentre le esportazioni hanno raggiunto la quota da record storico di 884 milioni di euro (+7,6%). Ma il problema riguarda un po’ tutti i settori e all’atteggiamento inqualificabile di alcuni Paesi si aggiunge ormai anche il problema degli autotrasportatori stranieri che non vogliono entrare in Italia per paura del virus e per timore di restare bloccati sul territorio nazionale dalle misure anti Covid-19 adottate nei rispettivi Paesi.
“Con le mimose e le ricette contadine in rosa stiamo festeggiando oggi le quasi 24mila le aziende agricole al femminile che stanno dando un volto multifunzionale e innovativo all’agricoltura, un nuovo profilo decisamente circolare, dove quasi una azienda agricola su 3 è guidata da donne e cresce anche il numero di agriturismi in rosa (+ 3,7%), passati da 286 a 305 in Puglia, a dimostrazione di quanto le imprenditrici siano riuscite, aggiunge Coldiretti Puglia, a cogliere al massimo le opportunità offerte dalla multifunzionalità in agricoltura”, conclude Floriana Fanizza.