Nelle campagne ci sono fattorie solidali e sociali impegnate a sostenere le famiglie in difficoltà e le fasce più fragili della popolazione a partire dai disabili, che risultano al primo posto tra i servizi offerti dal “welfare contadino”, ma anche con iniziative che vanno dal reinserimento lavorativo di detenuti ed ex detenuti che sono tra le categorie più presenti nei progetti promossi dalle fattorie solidali alla pet therapy, dai percorsi di accoglienza di donne vittime di violenza fino ad esperienze di ristoranti sociali. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, in relazione alla presa d’atto della Giunta regionale dell’assegnazione di 5,5 milioni di euro per il potenziamento del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità da parte del Ministero per le disabilità.
Negli ultimi anni l’agricoltura sociale ha acquisito una valenza sempre crescente arrivando a garantire un valore di servizi sanitari ed educativi che ha superato il miliardo di euro, secondo le stime della Coldiretti. Proprio i soggetti con disabilità sono al primo posto tra le categorie più seguite dalle esperienze di agricoltura sociali, davanti a minori in difficoltà e immigrati, secondo un’analisi Coldiretti su dati Welfare Index Pmi.
Ma si sono aperti nuovi scenari in Puglia con le aziende agricole e gli agriturismi di Campagna Amica impegnati nella formazione con educatori e imprenditori agricoli nell’ambito del progetto “Nidi di Comunità”, un progetto che punta a costruire spazi vivi e partecipati, dove i bambini possano crescere in un contesto stimolante e le famiglie trovino ascolto, supporto e occasioni di confronto.
Dalla pet therapy a servizi di benessere psicofisico fino all’agrididattica, con quasi 9 cittadini su 10 (89%) che sognano l’agrinido per i propri figli con un gradimento in crescita per un servizio fondamentale per le famiglie, l’agricoltura sociale offre sostegno alle famiglie e implementa il rapporto tra chi vive disagi e la comunità svolgendo una funzione straordinaria.
In Puglia la legge regionale consente di promuovere l’agricoltura sociale che – spiega Coldiretti Puglia – diviene formalmente strumento utile anche all’inserimento socio-lavorativo di immigrati e soggetti svantaggiati, disabili e minori in età lavorativa, integrati in progetti di riabilitazione sociale mediante le risorse materiali e immateriali dell’agricoltura, attraverso le opportunità della multifunzionalità e il grande spirito innovativo e di inclusione sociale dimostrato anche dai giovani imprenditori agricoli e dalle donne in agricoltura.
Sono già 95 le aziende agricole che hanno esperienza di accoglienza e di agricoltura solidale e sociale e svolgono – aggiunge Coldiretti Puglia - un ruolo importante nell’ambito della multifunzionalità, accogliendo le fasce più deboli della società nelle aree rurali. Ed è proprio in quelle aree, spiega Coldiretti Puglia, che stanno nascendo esperienze molto diversificate di agricoltura sociale che vanno dal recupero e reinserimento lavorativo di soggetti con problemi di dipendenza all’agricoltura terapeutica, con disabili fisici e psichici di diversa gravità, ma anche il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate e l’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della socialità, come l’agriasilo, ospitalità per gli anziani e orti sociali.
Per sostenere i genitori di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo ci sono fattorie che hanno realizzato – spiega Coldiretti regionale - percorsi di formazione, recupero e apprendimento garantendo opportunità che in molte aree non sarebbe possibile offrire. Ma sono molte anche le aziende che hanno reso possibile un modo diverso, più gratificante e più sicuro di vivere la vecchiaia rispetto al modello delle case di riposo. Gli anziani ospiti degli agriospizi, residenze rurali, passano la giornata all’aria aperta – conclude Coldiretti regionale – dedicandosi all’ortoterapia, ai corsi di cucina, ai corsi di ginnastica e rieducazione posturale fino alle escursioni in campagna, in modo da favorire la socializzazione e il mantenimento di una buona condizione psicofisica.
