La Commissione europea ha presentato due nuove proposte legislative con le quali dovrebbe venire completamente rivisto l’assetto normativo europeo in materia di produzione e commercializzazione delle sementi e dei materiali di moltiplicazione dei fruttiferi e della vite e delle forestali, assetto ritenuto dall’Ue non più funzionale e adeguato alle nuove esigenze di regolamentazione scaturite dal progresso scientifico e tecnologico, agli obiettivi di innovazione e sostenibilità dei sistemi agro-alimentari del Green Deal europeo e della Strategia europea “Farm to Fork” e al contrasto degli effetti causati dai cambiamenti climatici.
La proposta su sementi, materiali di propagazione ortofrutticoli e vitivinicoli mantiene l’architettura generale delle attuali direttive di commercializzazione basata sui due pilastri dell’iscrizione al registro delle varietà vegetali e della certificazione dei materiali escludendo dal campo di applicazione i materiali di piante ornamentali, per i quali viene mantenuta in vita la Direttiva 98/56/CE; i materiali forestali, per i quali è presentata una specifica proposta; i materiali destinati a Paesi Terzi; i materiali di moltiplicazione venduti o ceduti a qualsiasi titolo ad utilizzatori finali; i materiali di moltiplicazione destinati ad attività di breeding, scopi scientifici o dimostrativi.
La proposta potrà comportare un aumento dei costi per gli operatori e per le autorità nazionali a causa della necessità di ulteriori investimenti per effettuare valutazioni della sostenibilità supplementari per le varietà di ortaggi e frutta, che devono dimostrare un “netto miglioramento” per la coltivazione sostenibile (test Vscu, per verificare valore per la coltivazione e l’uso sostenibile), senza stanziamento di risorse specifiche.