31 Ottobre 2013
UVA DA TAVOLA

 UVA DA TAVOLA: COLDIRETTI PUGLIA A NARDONI
“BENE LA TEMPESTIVITA’ CON CUI SONO STATE INDIVIDUATE LE CANTINE
PER L’ESTRAZIONE DI SUCCHI”
Saranno tolti dal mercato circa 500mila quintali di uva non idonea alla commercializzazione

“Siamo soddisfatti della tempestività con la quale l’Assessore Nardoni e i suoi tecnici hanno provveduto ad individuare le cantine in grado di stoccare l’uva da tavola danneggiata dalla straordinaria ondata di maltempo che ha colpito soprattutto la provincia jonica che saranno autorizzate ad estrarne succhi. Riusciremo così, in prima istanza, a togliere dal mercato ben 500mila quintali di uva non idonea alla commercializzazione”. E’ il commento del Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia della individuazione degli opifici che stoccheranno uva danneggiata, in modo da evitare ripercussioni gravi sull’intero comparto dell’uva da tavola ed eventuali speculazioni.
“Sono 13 gli stabilimenti pugliesi autorizzati alla trasformazione in succhi – spiega il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – che sulla base di una nota esplicativa redatta dall’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari, dovranno presentare una semplice comunicazione agli uffici Provinciali dell’Agricoltura competenti per territorio per ampliare la capacità di stoccaggio dei mosti ottenuti, senza dover imbattersi in lunghe procedure di autorizzazione. La Coldiretti, a completamento dell’attività svolta finora, è disponibile ad individuare altre imprese agricole che hanno bisogno di smaltire uva danneggiata”.
Inoltre, Coldiretti Puglia chiede che venga monitorato l’andamento del mercato dell’uva da tavola di ottima qualità, a cui corrispondono prezzi di vendita inaccettabili.
La campagna è iniziata sotto i migliori auspici con i prezzi delle primizie che hanno raggiunto anche euro 1,20 al chilogrammo alla pianta.  Opposto l’attuale andamento di mercato delle uve Italia e Red Globe, per cui i prezzi si stanno attestando su 40/45 centesimi al chilogrammo, sempre che qualcuno decida di comprarla. L’invasione di prodotto da Brasile, Grecia e Spagna sui mercati nazionali e del Nord Europa ha di fatto azzerato le richieste di uva pugliese che, nonostante i bassissimi prezzi in campagna, non è competitiva, perché grande distribuzione e negozi di vicinato del Nord Italia la rivendono anche a 5 euro al chilogrammo.
La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola, con il 74% della produzione nazionale e, grazie all’enorme contributo pugliese, l’Italia è il primo produttore al mondo, con il 16% sulla produzione globale.
Per questo Coldiretti Puglia ribadisce la necessità di intensificare i controlli per verificare l’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto agricolo in etichetta e rilancia l’importanza deli studi condotti in campo agroalimentare che riguardano la definizione dell’impronta digitale dell’uva da tavola pugliese mediante l’analisi metabolomica per evitare che prodotto straniero possa continuare ad essere spacciato per ‘made in Puglia’. I primi risultati tangibili di tali studi consentono la discriminazione delle uve in base alle varietà, all’origine geografica e alle tecniche agronomiche impiegate per la loro produzione. Ad esempio, l’impronta digitale con la Risonanza Magnetica è un potente strumento per distinguere un prodotto biologico da uno convenzionale.

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